Il design degli spazi istituzionali

Dove e quando

Mercoledì 14 maggio 2025, ore 17
Università di Genova, via Balbi 5 - Aula della Meridiana, (piano Rettorato)

Prenotazione al link: https://IANUA-design-spazi-istituzionali.eventbrite.com
 

L’incontro si prefigge di offrire una riflessione trasversale che, partendo dall’idea di spazio (individuale, sociale, mentale, matematico, filosofico, artificiale) e di organizzazione spaziale (indispensabile strumento orientativo e progettuale), verrà poi declinata in riferimento a vari ambiti disciplinari (dal matematico all’architettonico, passando per la filosofia politica) e in riferimento alle diverse esigenze che collegano la vita individuale e collettiva delle persone all'organizzazione degli spazi.

Indirizzi di saluto: 
Sebastiano Bruno Serpico (Univ. Genova / Presidente Scuola Ianua); Eva Riccomagno (Univ. Genova / Presidente Consorzio Ianua); Laura Nieri (Univ. Genova / Coordinatrice Indirizzo in Scienze Sociali - Ianua) - Modera Francesco Margiocco (ll Secolo XIX)

Interventi di: 
Paola Dameri (Università di Genova)
La progettazione della città come spazio pubblico "giusto" e inclusivo richiede una adeguata definizione di politiche pubbliche locali e pubblica amministrazione della città. Ciò può avvenire anche nel contesto della smart city, ovvero utilizzando le tecnologie per supportare le policy locali e la civica amministrazione in alcuni compiti quali: conoscere la qualità della vita nella città, creare comparazioni tra città e analizzare la situazione nei quartieri, avendo a riferimento diverse categorie di soggetti; orientare le decisioni politiche e amministrative al fine di utilizzare le risorse per ridurre le disuguaglianze e ottenere i miglio risultati per il maggior numero possibile di cittadini; far ricorso a strumenti di analisi territoriale aperti, al fine di coinvolgere il cittadino nelle decisioni politiche e amministrative. 

Marco Filoni (Link Campus University, Roma)
Sin dal suo principio, la vita dell’uomo è sempre stata regolata sull’organizzazione spaziale. Dapprima nella città, che è istituzione del vivere associato, base stessa dell’essere in comune – al punto che l’uomo vi si riconosce: la città è l’uomo, come ci ha insegnato una volta per tutte Aristotele. Da qui l’idea –nozione e prassi insieme – di spazio pubblico: ma oggi l’uomo riconosce e si riconosce in questa idea? Forse è utile interrogarsi sulla topografia dei nostri spazi, sulle loro forme, sulle logiche che ne cambiano il volto – e continuano incessantemente a farlo – e sugli ordini che li governano. In una parola: sulla politica dei nostri spazi. 

Daniela Piana (Università di Bologna)
Progettare gli spazi nel mondo del diritto e della giustizia significa coniugare la domanda di accesso ed esperienza di qualità della ricerca di risposte a problemi che sono vissuti da cittadini e gruppi sociali come importanti ed aventi ricadute sull’esercizio effettivo delle loro libertà con la sostenibilità delle architetture degli spazi stessi. 
Nell’ultimo quinquennio tale questione è stata in qualche modo riconcettualizzata e poi concretamente posta nelle politiche pubbliche attraverso la combinazione di spazi virtuali e spazi materiali, come ad esempio nelle udienze, nella erogazione di servizi informativi su piattaforma, per fare alcuni esempi. 
Come fare per partire dai bisogni delle persone e dalle loro effettive capacità di accedere e avere una esperienza di qualità della giustizia e del diritto è la sfida che ci trova dinnanzi oggi. Forse la più complessa

Michele Piana (Università di Genova)
Da più di cinquecento anni le scienze naturali utilizzano la matematica come l'ambito mentale nel quale descrivere i propri meccanismi fondamentali. Oggi, tuttavia, questo approccio sembra essere messo in crisi da un nuovo scenario in cui le equazioni sembrano perdere gradatamente la propria centralità mentre algoritmi guidati dai dati promettono la soluzione di ogni problema. La mia proposta è di discutere insieme fino a che punto questo nuovo scenario sia affidabile e quale ruolo possano ricoprire in esso questioni cruciali relative al design dei nuovi algoritmi, alla loro funzionalità, alla loro reale capacità di disvelare meccanismi fisici e biologici fondamentali, e persino alla loro bellezza.

Giorgia Tucci (Università di Genova)
Il mio intervento si concentra sull’analisi di come il design dello spazio pubblico possa trasformare il rapporto che l’edificio istituzionale intrattiene con la città, influenzando significativamente la percezione dell’utenza cittadina. Verranno esaminati casi di studio comparativi che evidenziano, da un lato, le potenzialità offerte da un approccio progettuale innovativo e inclusivo – in grado di promuovere l’interazione sociale, l’accessibilità e il senso di appartenenza – e, dall’altro, le problematiche legate a criticità funzionali e simboliche, nonché alle sfide connesse alla sostenibilità e all’integrazione territoriale. L’obiettivo è di dimostrare come un design attento e multidisciplinare, capace di coniugare aspetti urbanistici, architettonici e socioculturali, possa contribuire a ridefinire il ruolo degli edifici istituzionali, trasformandoli in veri e propri catalizzatori di dinamiche positive all’interno del tessuto urbano.

 

Ultimo aggiornamento 5 Maggio 2025